L’idea era di testimoniare la realtà del freestyle nel centro Italia.
E mostrare le occasioni di aggregazione che questa attività crea nel territorio Abruzzese.
Dimostrare come sci e snowboard sono realtà che convivono con entusiasmo e non sono in competizione.
Abbiamo seguito alcuni maestri di snowboard e scii per aprire una piccola finestra sul loro life style.

Ovindoli FreeStyle

 

 

Ci siamo voluti servire di diversi modelli di videocamere sapendo che avremmo avuto il tempo di garantire una continuità fotografica in post produzione.

Pur avendo a disposizione una scaletta narrativa ed una lista di inquadrature e coperture da realizzare, abbiamo lasciato molto spazio all’improvvisazione adattandoci alle dure condizioni climatiche, la breve disponibilità della luce e i tempi tecnici per preparare un setup .

Abbiamo, in questo modo, sposato l’idea di freestyle non solo nella narrativa del video ma anche nella realtà del lavoro.

Il primo giorno siamo stati colti da una tempesta di neve che ci ha  bloccati per strada all’altezza di Rovere. Per fortuna non ci è voluto troppo tempo perchè venisse in nostro soccorso uno spazzaneve .

Appena tornati alla base, nonostante la bufera, abbiamo deciso di uscire e girare comunque delle inquadrature dell’architettura dei paesini vestiti di neve fresca.

Nel pomeriggio il tempo si è sistemato e siamo riusciti ad incontrare i maestri della scuola di sci Oneleven che abbiamo seguito per i giorni successivi.

Ci siamo serviti della Blackmagic Production Camera 4k per le interviste e le coperture video principali. Una Canon 5D Mark II e una Mark III per i dettagli e i rallenty.

Una Sony hxr-nx302 per i follow ( avendo quest’ultima uno stabilizzatore di camera interno molto buono) e  tre GoPro ( Hero III – Silver e Black) per le soggettive e altre coperture larghe.

Anche un iPhone 6 è stato impiegato per qualche inquadratura a Rallenty.

Durante le riprese in pista, la partecipazione dei tecnici degli impianti di Ovindoli Monte Magnolia è stata fondamentale.

Siamo riusciti a muoverci rapidamente da una parte all’altra del Monte riuscendo a coprire parecchie ore di girato in una singola giornata.

Dei quattro giorni che avevamo a disposizione, ne sono bastati 2 e mezzo per chiudere tutte le riprese.

 

Ci siamo accorti che , vista la temperatura, parte dell’equipaggiamento ha subito uno stress.

In particolare modo la BlackMagic Production Camera che ha manifestato alcuni artefatti nelle immagini denominati “dead pixels” (pixels morti ).

Per fortuna è stato un malfunzionamento che si è sistemato con l’aggiornamento del firmware e le immagini registrate che hanno mostrato questo problema sono state corrette con un software di compositing video .

Un filtro ND Genus che abbiamo usato ha subito un appannaggio permanente dovuto alla condensa che lo ha reso inutilizzabile per altri lavori.

Il montaggio ha richiesto quattro giornate ed il risultato finale è uno dei tre filmati che sono usciti fuori durante quelle sessioni di montaggio.

Con lo stesso materiale girato, l’anno seguente, abbiamo reso omaggio agli impianti di Monte Magnolia realizzando un breve spot che abbiamo voluto regalare come forma di riconoscenza per la disponibilità da loro dimostrata durante le riprese.